Pe questo terzo mood ho pensato ad un'immagine istrionica e futuribile, un'atmosfera di sospensione che travalica il tempo, dai toni tridimensionali, in linea con le ultime tendenze di mercato della cinematografia odierna.
Grande profondità, luminosità e contrasto dettati dalla costruzione di una pseudo-mascherina sugli occhi, che ne altera e confonde la vera dimensione.
L'occhio è il protagonista indiscusso di questo mood, le linee guida della mascherina sono rimarcate da un ombretto liquido argento. I contrasti sono accentuati con l'uso dell'avorio negli spazi dell'occhio lasciati liberi. Le sopracciglia si allungano verso l'esterno per adeguarsi e incorniciare perfettamente l'estendersi delle linee della maschera. Le guance sono pallidamente illuminate da un color terra. La bocca viene annullata e solo accennata dal gloss trasparente.
Uno sguardo sul mondo e sul nuovo giorno che sta nascendo.
C'è molta distorsione nelle linee che travalicano l'occhio e infondono mistero e desiderio: di affrancarsi dalle barriere ideologiche e culturali, liberarsi al retaggio di castranti memorie di ciò che è stato, rinascere col nuovo giorno e vestire un abito mentale diverso, in continua evoluzione.
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